Second class

IT
L’esperienza in India mi ha portato alla convinzione che per poter assaporare l’essenza del viaggio e godere appieno la natura di questo popolo, si debba prendere il treno, soprattutto per distanze lunghe. I treni in India non rappresentano un normale e semplice mezzo di trasporto, ma costituiscono un luogo previlegiato per conoscere alcuni aspetti dell’india piu’ autentica.
Sui treni Indiani ti trovi a dover condividere con i tuoi compagni di viaggio, dalla frutta secca alla musica incessante di musicisti vaganti nei corridoi. Ed è un continuo passaggio di venditori di tè, di giornali, di bottiglie di acqua, succhi di frutta, intrugli fritti speziati e biscotti, in un continuo scambio di mani con mani, dove presto il pavimento si anima di rifiuti.
L’atmosfera notturna cambia notevolmente la struttura degli scompartimenti, le cuccette disposte su tre piani vengono aperte e luci si spengono. Si vivono momenti di tenera intimita’; interri nuclei famigliari che riposano, donne con i loro figli e mariti seduti alla meglio sempre con gli sguardi rivolti lontano. Il Masala the ci tiene compagnia. Non c’è treno dalla lunga percorrenza che non abbia al suo attivo almeno un paio di ore di ritardo. Sovente il treno sembra fermarsi in mezzo alla campagna, ma in realta’ basta sporgersi da uno dei due lati per accorgersi della presenza minuta e sperduta di una stazione senza neppure la banchina. La gente ne approfitta per scendere, mentre venditori corrono per cercare di soddisfare le richieste. Altri invece salgono, rimanendo sul gradino esterno per approfittare di un passaggio che li portera’ qualche chilometro piu’ avanti.
Chi mangia, chi dorme, chi mastica la radice di betel spandendo l’odore tutt’intorno.
Fuori continua a trascorrere, lenta, l’India dell’abolizione del tempo, l’India universale, sintesi suprema di pace, struggimento e, ancora una volta, sconfinata bellezza. L’india di cui non si riesce mai a dire abbastanza.
EN
The experience in India has led me to believe that to savor the essence of travel and fully enjoy the nature of these people, you have to take the train, especially for long distances. Trains in India are not a normal and simple means of transport, but are a privileged place to get to know some aspects of the most authentic India.
On Indian trains you find yourself having to share with your travel companions, from dried fruit to the incessant music of musicians wandering around the corridors. And it is a continuous passage of sellers of tea, newspapers, bottles of water, fruit juices, spicy fried concoctions and biscuits, in a continuous exchange of hands with hands, where the floor soon comes alive with waste.
The night atmosphere significantly changes the structure of the compartments, the bunks arranged on three floors open and the lights go out. You experience moments of tender intimacy; entire families resting, women with their children and husbands sitting as they can always with their gaze turned into the distance. Masala tea keeps us company. There is no long-distance train that does not have at least a couple of hours of delay under its belt. Often the train seems to stop in the middle of the countryside, but in reality it is enough to lean on one of the two sides to notice the tiny and remote presence of a station without even a platform. People take advantage of this to get off, while the vendors run to try to satisfy the requests. Others instead get on, remaining on the outside step to take advantage of an elevator that will take them a few kilometers further.
There are those who eat, those who sleep, those who chew betel root spreading its smell all around.
Outside, the India of the abolition of time continues to flow slowly, the universal India, supreme synthesis of peace, desire and, once again, boundless beauty. The India that can never be said enough about.